East Side Gallery

La East Side Gallery può essere considerata la più grande galleria d’arte “open air” del mondo. Si tratta del più lungo tratto (circa 1,3 km) del muro di Berlino, o almeno di quella parte rimasta in posizione originale. Essa costituisce, grazie ai suoi graffiti ad opera di numerosi artisti provenienti da tutto il mondo, un vero e proprio simbolo di libertà e di pace.
E’ infatti interamente dipinta con murales realizzati da diversi artisti subito dopo la caduta del muro. Tutte le immagini che lo “tappezzano” riguardano il tema della pace o comunque della caduta del muro subito dopo la fine della “guerra fredda”.
La Galleria si trova nel quartiere di Friedrichshain, sulla Mühlenstrasse e vicino al fiume Sprea, ed in particolare fra la stazione Ostbahnhof e quella di Warschauer Strasse.
E’ anche possibile entrare nella “striscia” che separa i due muri (in cui quello che sporgeva verso ovest sopravvive in sporadici tratti). Qui si può notare l’imponente Oberbaumbrücke, il ponte che tra il 1961 e il 1989 rappresentava un “passaggio di confine” ed era percorso solo da pedoni.
La East Side Gallery è costituita da centosei murales, tutti dipinti sulla parte orientale del muro di Berlino. Fra i graffiti presenti, i più conosciuti sono quelli del bacio fra Erich Honecker ed Est Leonid  Brežnev ad opera di Kani Alavi (il murales è stato recentemente cancellato dalle autorità tedesche), e quello della Trabant che squarcia il muro, realizzato da diversi artisti tedeschi.
Chris Mac Lean è l’artista scozzese che ha creato il primo murales e, successivamente, numerosissimi sono stati i contributi che hanno reso il muro così conosciuto per gli svariati colori e le diversissime immagini che lo caratterizzano.
A chiunque si rechi a Berlino si consiglia quindi di percorrere la Mühlenstrasse e di soffermarsi ad ammirare queste pareti meravigliosamente “affrescate”, non solo per  il loro valore artistico ma soprattutto per il significato che si cela dietro ad ognuno di questi murales: un inno alla libertà da ogni tipo di totalitarismo, alla pace che dall’ormai lontano 1989 ha abbattuto i confini che separavano l’Est dall’Ovest.

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