Pergamon Museum

Vicino al Duomo (Unter den Linden), sull’isola dei musei, scorgiamo l’imponente Pergamonmuseum, che rappresenta una meta obbligatoria per chiunque si rechi in visita nella capitale tedesca. Anche coloro che non sono particolarmente appassionati di arte o di archeologia rimarranno estasiati dalle maestose opere ospitate all’interno del museo.
Costruito in stile dorico tra il 1909 e il 1930 da Ludwig Hoffmann ed Alfred Messel per custodire le opere di origine greca e romana provenienti dalle numerose campagne di scavo in Grecia e Turchia, il museo rimase parzialmente danneggiato durante la seconda guerra mondiale e ritornò ad essere interamente aperto al pubblico solo nel 1958.
Il nome della costruzione deriva dalla città greca di Pergamo dalla quale proviene la maggior parte delle opere esibite. Le collezioni si suddividono in tre diverse sezioni tematiche e cronologiche: l’Antikensammlung, il Vorderasiatisches Museum ed il Museum für Islamische Kunst. Tutte hanno il pregio di mostrare le opere d’arte nella loro dimensione naturale con l’aggiunta di templi o di porte, anch’essi a grandezza naturale.
La sezione dedicata alla collezione di arte antica (Antikensammlung), costituita dalle opere appartenenti ai principi elettori del Brandeburgo, è stata inaugurata nel 1830 ed oggi trova spazio sia all’interno del Pergamonmuseum sia nell’Altes Museum. Le opere di  maggior pregio della collezione sono l’altare di Pergamo e la Porta romana dell’Agorà di Mileto. In particolare, l’altare di Pergamo costituisce una delle più eccezionali opere d’arte in Europa: il monumentale fregio (unica parte originale dell’altare), costruito tra il 180 e il 160 a.C. e lungo 25 metri, si trova nell’atrio d’ingresso. Esso raffigura la lotta degli dei contro i Giganti, mentre nella corte interna dell’altare sono presenti alcune parti di un fregio che ritrae Telefo, uno dei figli di Ercole.
Il museo dell’Asia Anteriore (Vorderasiatisches Museum) contiene reperti archeologici dell’epoca di assiri, sumeri e babilonesi: da menzionare sono la porta di Ishtar (Babilonia) e gli splendidi fregi sulle pareti della Strada delle processioni: un’opera grandiosa del IV secolo a.C., con decorazioni smaltate su uno sfondo di ceramica turchese. Lungo i  30 m della Strada delle processioni sono anche state riprodotte due file di leoni (sui 250 originari), che simboleggiano la dea Ishtar.
Le collezioni del museo dell’arte islamica (Museum für Islamische Kunst), infine, espongono opere d’arte che provengono dal mondo islamico e risalgono ai secoli compresi tra l’VIII e il XIX. Da non perdere la maestosa facciata di Mshatta, in origine appartenente ad un palazzo dislocato a sud dell’attuale Amman in Giordania.

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